De Rossi: Conti traccia confronti tra l’allenatore della Roma e Ancelotti

Roma leggenda Bruno Conti ha tratto un parallelo tra l’attuale allenatore della Giallorossi Daniele De Rossi e il vincitore della Champions League per quattro volte Carlo Ancelotti, ammettendo “entrambi mi hanno dato la stessa sensazione”.

Il vincitore della Serie A 1982-83 ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera giovedì, durante la quale ha parlato del successo della Roma con De Rossi e delle prospettive future del club.

Conti ha suggerito che De Rossi è sempre stato in grado di diventare un allenatore di alto livello e afferma che chiunque lo abbia visto giocare sapeva che era un organizzatore in campo.

“Per me, Daniele è sempre stato un allenatore in campo per la sua intelligenza tattica e per le decisioni che prendeva. Quando ho visto giocare Ancelotti, ho provato la stessa sensazione”, ha detto Conti, citato da Calciomercato.com.

“È anche una grande persona, non c’è mai un momento noioso con lui. Ha preso il comando in un momento fragile ed è dimostrando di essere un vero allenatore, preparato per tutto. Sono veramente felice per lui”.

Dopo aver sostituito Jose Mourinho come allenatore della Roma a gennaio, De Rossi ha immediatamente conseguito tre vittorie consecutive in Serie A contro Hellas Verona, Salernitana e Cagliari, prima di subire la sua prima sconfitta contro i leader del campionato Inter.

Attualmente la Roma si trova al quinto posto in classifica in Serie A, a cinque punti dalle posizioni per la Champions League con otto partite di campionato rimaste nella stagione 2023-24.

Durante l’intervista al Corriere, Conti ha parlato anche di diversi giocatori incontrati durante il suo tempo con il settore giovanile della Roma.

Quando gli è stato chiesto se ci sono giocatori che hanno superato le sue aspettative, Conti ha rivelato: “(Matteo) Politano, come me, era considerato troppo fragile. Nessuno credeva che potesse farcela, ma quando è arrivato, è davvero arrivato.

“Ma quello che mi dà più orgoglio è De Rossi. Lo portammo come attaccante e poi fu spostato a centrocampo diventando un grande. Ecco perché è particolarmente speciale vederlo ora sulla panchina della Roma”.