Turchia: militante pro-Gaza prende ostaggi in una fabbrica Usa

Un uomo armato ha fatto irruzione nella sede della Procter and Gamble a Gebze, nella provincia di Kocaeli, in Turchia. Avrebbe agito contro le operazioni militari israeliane nella Striscia.

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Un uomo armato ha preso in ostaggio nel pomeriggio del primo febbraio sette lavoratori della fabbrica della multinazionale statunitense Procter & Gamble nella zona industriale di Gebze, distretto della provincia di Kocaeli, in Turchia, a circa 80 chilometri di distanza da Istanbul. 

Lo riferisce il quotidiano turco Cumhuriyet: sul posto sono state inviate numerose squadre della polizia, agenti delle forze speciali, personale sanitario e vigili del fuoco. Secondo i media turchi  sarebbe armato di pistola e avrebbe preso in ostaggio sette lavoratori della fabbrica per protestare contro le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza.

La polizia turca circonda la fabbrica Procter & Gamble

Le immagini diffuse dalla stampa turca mostrano auto della polizia che bloccano l’accesso alla fabbrica dell’azienda americana a ovest di Istanbul.

Gli agenti hanno confermato che un uomo armato, che afferma di agire “per Gaza”. Secondo i media locali gli ostaggi sarebbero sette dipendenti. “Gli operai sono stati evacuati dalla fabbrica, ma sette operai restano in ostaggio. Il padrone è responsabile della loro sicurezza”, ha precisato il sindacato Umut-Sen in un messaggio pubblicato su X.

Una fotografia ripresa dai media turchi mostra un uomo dal viso parzialmente mascherato da una kefiah, che indossa esplosivi legati attorno al busto e tiene quella che sembra essere una piccola pistola nella mano destra. Una scritta “Per Gaza” appare alle sue spalle dipinta in rosso su un muro. In Turchia, dall’inizio del conflitto a Gaza, si sono diffuse numerose richieste di boicottaggio dei prodotti statunitensi. Diversi ristoranti McDonald’s e caffè Starbucks sono stati vandalizzati in tutto il Paese.

, 2024-02-01 17:16:01